Carrier kittens. They're so cute, no one can deny them.
Le oscillazioni di quel ciuffo miracoloso disturbavano incredibilmente la sua già ridotta capacità di concentrazione; tentava disperatamente di ascoltare con attenzione, di comprendere le indicazioni… Per un attimo temette di rimanere ipnotizzato e gli si oscurò completamente la vista come per prevenire quell'evenienza (improbabile ma secondo lo stregone fin troppo possibile). Il ricordarsi improvvisamente di gatti lasciati incolumi risvegliò però la sua attenzione e fortunatamente i suoi occhi. Riuscì così ad ascoltare le parole seguenti (guardando un punto imprecisato della brughiera, per evitare il ciuffo, ovviamente) e si sentì alquanto soddisfatto di averle comprese appieno.
La lezione si sarebbe incentrata sulle rose rosse! Non gli dispiaceva affatto quella specie, anzi, trovava le rose alquanto graziose (come tutti gli altri fiori o le altre specie vegetali o insomma qualsiasi altra cosa lo stregone vedesse). Bellezza di quel fiore a parte, aveva finalmente svelato un altro arcano! (chissà qual era stato il primo) Il suo insegnante era una donna! Chiaramente solo una miss avrebbe scelto come lezione l'evocazione di rose, o comunque ne avrebbe tenuto così in buon conto. Avrebbe dovuto scusarsi per il fraintendimento, magari aggiungendo che il nome ''Rufus'' lo aveva confuso alquanto, così atipico tra le signore di quel tempo. Stava giusto per spiegarsi, quasi baldanzoso, che l'insegnante (fortunatamente) continuò il suo eloquio, cambiando anzi totalmente discorso.
Un discorso certamente importante, dunque-Oh! Un bellissimo bruco! Si chinò al suolo, concentratissimo, atteggiandosi da vero naturalista. Dettagli che il bruco fosse in realtà un comunissimo lombrico, privo di qualsiasi fascino.
''Alzati, idiota'' ''Potresti essere più cortese, e poi ora sono impegnato.'' ''Vorresti, per cortesia, alzarti e prestare cortesemente attenzione al cortese Mr Derair? Grazie, cortese idiota.'' Sospirò, triste di dover abbandonare il nuovo esemplare dei suoi studi, e si alzò, guardando finalmente l'insegnante. Oh, sì, certo. Disse allora, nonostante avesse in realtà ascoltato metà delle sue parole.
Visto di tre quarti sembrava in effetti un uomo, ma quindi perché parlava di rose-''Lo scudo!'' Gli intimò l'altro, con molta meno cortesia. Era ormai abbattuto, praticamente certo che Malcolm non sarebbe stato in grado di far magie senza un gatto da proteggere o un effettivo pericolo. Anzi era più probabile che riuscisse ad evocare un roseto intero, o una carrozza guidata da gatti, o chissà che altra idiozia.
In realtà lo stregone sembrava più presente del solito, anzi addirittura serio. Che fosse in generale l'argomento della protezione? Del resto ci aveva sempre tenuto molto, anche se rendendosi ridicolo il più delle volte… Ma avrebbe davvero ottenuto qualcosa senza uno stimolo? L'altro avrebbe dovuto tenersi pronto, per guidarlo in caso di una magia effettiva; che magari l'ottimo stregone ricordasse di avere fatto, per una volta.
Malcolm poteva avvertire lo scetticismo dell'altro, eppure non se ne curava. Aveva da sempre lasciato a lui la propria protezione, dunque affidandola più all'istinto, senza curarsene troppo. Le ferite minori riuscivano a rimarginarsi per la sua abilità di adattamento, ma impiegavano tempo e troppe energie. Ma se avesse imparato a difendersi meglio avrebbe di certo potuto salvare il doppio o forse anche il triplo dei gatti di Londra!
Tutto inorgoglito (stava facendo tutto da solo), congiunse le mani, socchiudendo appena gli occhi (per non farsi distrarre dal ciuffo). ''Bene, ora…No.'' Fece un giro su se stesso (come se lo aiutasse a ragionare) e si rimise in posizione, ancora più serio. Avrebbe dovuto pensare a qualcosa di solido… Un…cubo? No, no niente geometria; un…roseto? No! Si sarebbe danneggiato per gli attacchi-O forse l'insegnante avrebbe evitato di colpirlo proprio per preservare le rose… Scartò comunque l'idea, sarebbe stato sleale. Un vassoio! Con del pesce…Lo aveva preparato con così tanta cura… Accidenti, si stava perdendo, che grande novità.
Allora un...muro! Una cosa così semplice? Certo sarebbe crollato con un colpo di cannone, così controllò che non ci fossero cannoni nelle vicinanze. Rimanendo comunque sospettoso del cocchiere, decise di immaginare un muro davvero spesso, spessissimo, anzi un blocco di pietra monolitico.
Allontanò le mani l'una dall'altra, istintivamente, come per tracciare una barriera ancora ideale; a quel punto si sforzò per concentrare…concentrare cosa? ''Energia?'' suggerì l'altro. ''Giusto.'' Iniziò a richiamarla, avvertendo qualcosa affluire dal petto (la colazione?).
L'altro nel frattempo era rimasto poco ottimista, ma comunque curioso: lo stregone sarebbe riuscito solo a ricreare sulla pelle delle braccia qualche corazza spessa come certi animali o avrebbe evocato qualcosa che somigliasse a magia, per la prima volta senza il suo aiuto? Sperava solo che non evocasse rose, o almeno che non fossero di un colore diverso dal rosso.